Le aziende che producono e commercializzano beni hanno la necessità di gestire i trasporti per la distribuzione delle merci. A questi flussi si aggiungono quelli legati alla gestione di materie prime e componenti provenienti da fornitori e terzisti, ai resi dei prodotti e ai flussi di prodotti semilavorati affidati a interventi esterni. Possono poi esserci trasferimenti intercompany, tra diversi stabilimenti o tra stabilimento e magazzini.

Quando non eseguiti da una flotta interna di proprietà, i trasporti vengono affidati a operatori terzi specializzati, tramite una selezione che può avvenire con diverse modalità.

Nella maggior parte dei casi, si svolge una gara di mercato per la selezione dei player da incaricare per le spedizioni.

Le aziende adottano diversi sistemi per la gestione delle tariffe di trasporto e l’assegnazione delle tratte ai vettori.

Le modalità si possono dividere in due gruppi:

  1. gestione spot: per ogni spedizione viene organizzata una gara/asta specifica, sia per la selezione del fornitore che per la determinazione del prezzo del trasporto. L’asta può essere aperta a qualunque offerente (ad esempio inserendo la richiesta in portali/borse dei carichi appositi) oppure ristretta ad un numero ristretto di operatori (individuati dall’ufficio spedizioni o dall’ufficio acquisti su base storica);
  2. gestione con listini concordati: periodicamente vengono svolti dei tender e negoziati dei listini con uno o più fornitori. All’insorgenza dell’esigenza di una spedizione, essa viene assegnata al fornitore, secondo un insieme di regole predeterminato (policy delle spedizioni). Normalmente il listino prevede un’indicizzazione al costo del carburante (fuel).

Entrambe le tipologie di gestione presentano vantaggi e svantaggi.

Quali sono i pro e i contro? Lo schema sintetizza gli elementi differenzianti tra le due strategie:

Una prima differenza è presente dal punto di vista del pricing: nel caso delle mini-aste per spedizione, ogni viaggio avrà potenzialmente un costo diverso. Nei periodi ordinari si otterrà quindi una quotazione del nolo ai minimi valori di mercato (aste aperte online), mentre nei periodi “caldi” (caratterizzati da carenza di autisti disponibili, come agosto, il periodo di Pasqua e il periodo delle vacanze di Natale). Nel caso della mini-asta all’interno del panel di fornitori storici (normalmente, cinque-sei) si affronta anche il rischio di “cartello”: i fornitori, conoscendosi tutti nel distretto, potrebbero concordare dei livelli minimi artificiali, in modo da preservare margini di redditività superiore.

Nel caso della selezione di un partner con i rapporti regolati da un listino (meglio se accompagnato da un contratto redatto da professionisti ai fini della riduzione dei rischi in capo al mittente e/o al caricatore della merce) il prezzo è predeterminato e quindi gode di stabilità nell’anno.

Uno dei timori degli uffici acquisti è quello che con la stipula di accordi regolati da listini certi livelli di pricing siano possibili solo a fronte dell’apposizione di vincoli su volumi minimi: di norma ciò non avviene ed i volumi sono solamente indicativi, ai fini della determinazione dei prezzi negoziati nel tender.

Come saperne di più?

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