Nell’ultimo semestre i prezzi della carta sembrano impazziti e gli approvvigionamenti scarseggiano. Le cartiere sono costrette a fare i conti con i costi della materia prima in aumento, i prezzi dell’energia alle stelle e il carburante ai massimi. I produttori riportano che il solo costo del gas nel 2021 ha assorbito il 14-16% dei ricavi, contro il 4% del 2020. Gli stampatori e i produttori di imballi non sanno come far quadrare i conti e un po’ alla volta stanno trasferendo gli aumenti sul prezzo del prodotto.

L’esplosione dell’home delivery e dell’e-commerce registrata nell’ultimo biennio i consumi di carta sono letteralmente esplosi. Nel commercio elettronico il cartone rappresenta l’imballaggio preferito.

Tutti questi aspetti hanno influenzato i costi di produzione della carta e degli imballi.

Senza imballi i prodotti non possono essere trasportati, trasferiti lungo la catena distributiva e raggiungere il consumatore finale. Si può dire che l’imballaggio sia l’oggetto artificiale in cui più frequentemente ci si imbatte nel quotidiano.

E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che l’imballaggio assolve a molteplici funzioni: è un contenitore, un sistema di protezione, uno strumento per la conservazione. Ma svolge anche essenziali funzioni informative e di marketing.

Gli uffici acquisti ricevono quindi continue comunicazioni di aumento dei listini legati agli imballaggi e non sono in grado di valutarne la fondatezza o meno. Infatti possono anche verificarsi comportamenti opportunistici dei fornitori, che tentano di ribaltare sui clienti loro inefficienze.

Si avverte quindi la necessità di un punto di partenza razionale e condiviso.

I temi che determinano la complessità della gestione degli imballi in azienda sono tanti, a partire dai materiali ed il loro costo alle decisioni strategiche di packaging. Sempre più aziende si dedicano a progetti di revisione complessiva degli imballi. Il punto di partenza è un audit che fotografi l’as-is, per poi disegnare scenari alternativi in funzione degli obiettivi prevalenti.

In questa fase l’esigenza prevalente delle aziende è quella di mantenere simmetricamente sostenibile il rapporto con il fornitore. Sostenibile per il fornitore, perché un fornitore che non guadagna è un problema alle porte dell’azienda. E sostenibile per l’azienda, in modo che non sia compromessa la sua capacità di stare sul mercato.

Come verificare se l’incremento di prezzo degli imballi proposto dal fornitore è congruo o “gonfiato”?

Nell’audit saranno esaminati gli imballi, la loro composizione, la quantità di cartone contenuta e quindi calcolato puntualmente l’incidenza di costo della materia prima in base ai valori attuali di mercato delle varie tipologie di carta. L’ufficio acquisti avrà così in mano tutti gli strumenti per relazionarsi in maniera scientifica con i fornitori.

Per informazioni sull’analisi del prezzo degli imballi scrivi a info@smartvco.com, indicando il codice “P01”