Contenere, proteggere, informare, conservare, trasportare e vendere… sono tante le funzioni degli imballi. Senza packaging, i prodotti non raggiungerebbero il mercato. È forse il più comune degli oggetti artificiali che incontriamo ogni giorno.
In tema di imballi, ci si riferisce a tre tipologie:
1) imballi primari: posti a diretto contatto con il prodotto, costituiscono l’unità di vendita per il cliente finale nel punto vendita (esempio: bottiglia, lattina,…);
2) imballi secondari: non sono a contatto diretto con il prodotto. Raggruppano più unità di vendita nell’esercizio commerciale (esempio: scatola di compresse, confezione da 6 bottiglie,…);
3) Imballi terziari: facilitano la movimentazione e il trasporto di più unità di vendita oppure di imballi multipli (esempio: bancale, cassa,…).

Per minimizzare il costo dell’imballo primario è importante analizzare aspetti quali i lotti ottimali di produzione, la condivisione di elementi tecnici tra più imballi (ad esempio stampi, fustelle, impianti stampa), il materiale, lo stock a magazzino e il tasso di obsolescenza.
L’imballo primario si caratterizza per una forte variabilità e può portare a una proliferazione del numero di articoli in uso.

L’imballo secondario presenta di norma un minor numero di referenze (si applica a più prodotti), una minor complessità realizzativa (fustelle meno elaborate, stampe più semplici, forme più regolari) ed è di solito costituito da un unico materiale. Si tratta prevalentemente di imballi in carta (cartoncino teso, cartone ondulato) o in materiale plastico.
Elementi che contribuiscono a ridurne il costo sono un’attenta progettazione, l’uniformazione del materiale e un’efficace programmazione degli ordini, in modo da bilanciare aspetti contrastanti (maggiore è il lotto di produzione, minore sarà il prezzo ma al contempo crescerà il costo di stoccaggio).

Costi imprevisti che possono affliggere sia l’imballo primario sia il secondario sono frequenti aggiornamenti richiesti per ragioni di marketing: portano a dover intervenire sugli impianti di stampa e a dover ordinare lotti inferiori all’ottimale (l’eterno trade-off tra lotto economico e flessibilità).

L’imballo terziario è solitamente standardizzato (bancali EPAL o in misure comuni, scatole Galia). Costi nascosti in questo ambito derivano spesso dal sovradimensionamento (specifiche eccessive in relazione alla portata necessaria) o dalla necessità di trattamenti aggiuntivi (ad esempio secondo ISPM-15). Di converso, l’utilizzo di diversi materiali (ad esempio bancali in cartone, laddove non siano a rendere) permette un risparmio nell’acquisto, nel contributo ambientale e nel peso, aumentando così anche l’efficienza nel trasporto.

Andare a considerare tutte le funzioni primarie (contenere, proteggere, informare, conservare, trasportare e vendere) prima di adottare un imballo è fondamentale per ottimizzare i costi e … ottenere migliori risultati!

Per approfondire i progetti di riduzione costi negli imballi manda una mail a sales@smartvco.com