Nella catena di fornitura inversa i prodotti, venduti seguendo il flusso della catena diretta, ritornano al punto di acquisto come “resi” o “ritorni”. I resi vengono, generalmente, forzati lungo lo stesso canale distributivo della catena di fornitura diretta per giungere nuovamente al produttore.

L’aumento del numero dei resi negli ultimi anni è dato principalmente da due componenti: da una parte le politiche liberali delle imprese e soprattutto dei retailer, dall’altra la riduzione dei cicli di vita dei prodotti. Il loro numero crescente ha aumentato i costi di gestione in capo alle aziende produttrici, costringendole quindi a cercare sistemi di gestione più efficienti e meno costosi.

Derivano dal consumatore finale i prodotti difettosi, i prodotti resi in garanzia, i prodotti ritirati dal commercio. Derivano invece da altri attori operanti lungo la catena di fornitura i prodotti al termine del loro ciclo di vita, i resi per overstock, le merci danneggiate durante il trasporto.

Similarmente, in base al momento in cui il reso si genera all’interno della catena di fornitura, i resi vengono classificati come:

  • da produzione
  • da distribuzione
  • da utilizzo.

Per calcolare il TCO (Total Cost of Ownership) di costo nella gestione di un reso occorre considerare le seguenti voci (tra materiali e costi di processo):

  • etichettatura
  • autorizzazione
  • imballo
  • ritiro
  • consegna
  • accettazione
  • ispezione
  • ricondizionamento
  • resi non commercializzabili.

Hai mai provato a quantificare questi costi?

I numeri potrebbero sorprenderti.

Per richiedere un check-up sui costi di trasporto e di imballaggio, invia una mail a info@smartvco.com, indicando il codice “T01”.

Il check-up è gratuito per le richieste ricevute entro il 30 settembre 2020.