Le spedizioni via mare portano con sé tutta una serie di complessità logistiche, operative e amministrative da gestire, il tutto garantendo un livello di servizi al cliente in linea con le aspettative e gli accordi e cercando di calmierare i rischi (e mitigarne gli effetti) che sussistono sul fronte giuridico degli obblighi e delle responsabilità.

Per soddisfare queste esigenze logistiche le aziende si rivolgono in prevalenza agli spedizionieri, fornitori di servizi logistici che curano il trasporto internazionale dei beni eseguendo (o facendo eseguire) diverse attività coordinate fra loro, ponendosi come intermediari tra chi deve trasportare merci (committente o mandante) e coloro che effettuano il trasporto avvalendosi di mezzi propri o anche di altri (vettori o trasportatori).

Da un punto di vista normativo, il contratto di spedizione è definito dall’art. 1737 del Codice Civile come “un mandato col quale lo spedizioniere assume l’obbligo di concludere, in nome proprio e per conto del mandante, un contratto di trasporto e di compiere le operazioni accessorie”.

Lo spedizioniere, pertanto, svolge il compito di dispensare il soggetto interessato al trasferimento della merce dall’incomodo di dover cercare un vettore disposto ad assumersi l’impegno di trasportare le cose fino alla destinazione e secondo le modalità desiderate. Da ciò deriva che lo spedizioniere esaurisce il suo compito con la conclusione del contratto di trasporto. Tuttavia, nella realtà degli scambi commerciali lo spedizioniere molto spesso non si limita a ricoprire il ruolo di mandatario del mittente e a concludere per esso un contratto di trasporto attraverso una propria rete di contatti, ma assume su di sé l’obbligazione stessa del trasferimento della merce. La fattispecie è disciplinata dall’art. 1741 cod. civ. che individua una figura ibrida di spedizioniere, il c.d. spedizioniere vettore.

La funzione degli spedizionieri è molto importante nel commercio internazionale, in quanto forniscono alle aziende un servizio di spedizione porta a porta e le assistono nelle varie fasi del “ciclo di vita” della spedizione secondo quanto stabilito dai relativi Incoterms. Per operare dispongono di una rete consolidata di vettori, costituita da compagnie aeree, vettori marittimi, operatori ferroviari e specialisti del trasporto su strada.

Il commercio globale e la spedizione delle merci comportano molte pratiche burocratiche complicate e la comprensione di varie norme e regolamenti commerciali: gli spedizionieri supportano in tal senso le aziende a gestire lo sdoganamento, i requisiti di documentazione e le tasse/sovrattasse di ogni Paese.

Quando i volumi di trasporto sono considerevoli e le tratte ricorrenti, alcune aziende possono valutare di intraprendere rapporti diretti con gli armatori, by-passando gli spedizionieri e internalizzandone la relativa funzione.

Non è però un passaggio semplice e occorre valutare diversi aspetti sul fronte delle responsabilità, delle competenze e dell’organizzazione. I profili di responsabilità sono differenti a seconda del ruolo rivestito nella spedizione:

 

Se si analizza l’operatività di uno spedizioniere, si possono osservare 11 aree funzionali al suo interno:

  1. Acquisti (Procurement)
  2. Vendite (Sales)
  3. Operazioni di Spedizione (Operations)
  4. Servizi Doganali e Fiscali (Customs & Tax Services)
  5. Movimentazione (Handling)
  6. Assicurativo, Legale, Conformità, Qualità (Insurance, Legal, Compliance, Quality)
  7. Sistemi Informativi (Information and Communication Tecnhology).
  8. Innovazione, Ricerca e Sviluppo (R&D)
  9. Amministrazione, Finanza e Controllo (Fi-Co)
  10. Gestione Risorse Umane (HR)
  11. Marketing e Comunicazione.

 

Entrando nel dettaglio di alcune attività operative si possono evidenziare alcune competenze chiave per la gestione delle spedizioni marittime:

Per poter valutare se le condizioni aziendali (organizzazione, tipologia di traffico di trasporto marittimo, …) consentono (se e in quali termini) di trattare direttamente con gli armatori e gestire in toto le spedizioni è necessario svolgere un accurato audit che consenta di:

  • far emergere rischi ed opportunità
  • quantificare i potenziali benefici economici
  • evidenziare gap su competenze di tipo hard e soft
  • individuare fabbisogno di ulteriore personale.

Si possono pertanto prendere in considerazione diversi scenari di internalizzazione:

  1. Incaricare soggetti interni all’azienda
  2. Assumere personale da case di spedizioni per creare l’ufficio interno
  3. Contrattare con armatori e fare tender con spedizionieri ad armatori preselezionati
  4. Avviare una joint-venture con una casa di spedizioni
  5. Acquisire una casa di spedizioni.

 

Come saperne di più?

Per richiedere un check-up, scrivi a info@smartvco.com, indicando il codice “F01”.

 

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