La gestione del magazzino è un’attività spesso sottovalutata, poiché considerata come un costo e un’attività non strategica. In realtà, si tratta di un’attività complessa e sempre più strategica in un contesto industriale in rapida evoluzione grazie alla rivoluzione digitale ed allo sviluppo dell’e-commerce.

La gestione del magazzino e dei suoi flussi deve essere quindi accuratamente ottimizzata per assicurare gli obiettivi di efficienza e qualità, per ridurne i costi, per migliorare la qualità del lavoro degli operatori e quindi per migliorare la customer satisfaction dei clienti esterni ed in alcuni casi anche del consumatore finale.

I magazzini di stoccaggio e distribuzione sono sempre più gli attori protagonisti di questa trasformazione e di conseguenza l’innovazione tecnologica è fondamentale.

 

Come ottenere efficienza e migliorare la qualità dei processi?

 

  1. Il magazzino non va più visto come un costo inevitabile o come un’area aziendale in cui “riciclare” personale non adatto o impreparato per la gestione della produzione: il magazzino diventa un fattore di competitività;
  2. Standardizzare i processi;
  3. Utilizzare sistemi gestionali dedicati (WMS –mappatura e percorsi);
  4. Massimizzare l’utilizzo dello spazio (studio packaging e altezze pallet);
  5. Utilizzare la tecnologia affermata esistente (barcode, RFID);
  6. Ottimizzare il picking (pick to light, put to light, realtà virtuale, automazione);
  7. Ottimizzare le aree (per canale di vendita, inventari rotativi, garanzia dell’affidabilità del processo);
  8. Intercettare gli errori, capirne il perché, eliminarli;
  9. Controllare i vari parametri (KPI);
  10. Attivare processi di miglioramento continuo.

 

Alcuni esempi di innovazioni nel magazzino di stoccaggio e distribuzione

Sono molteplici le innovazioni introdotte nei magazzini spesso salite alla ribalta della cronaca (scanner braccialetti/anelli con funzionalità scanner, occhiali a realtà aumentata, carrelli robotizzati etc..). Oggi iniziamo, però, ad analizzare un’innovazione meno nota ma molto efficacie sia a livello di implementazione che di performances:

La mappatura GPS della merce stoccata in aree esterne o non scaffalate

La “mappatura dei piazzali” è ora possibile con sistemi semplici e poco costosi alimentati a batteria: con un tag RFID (riutilizzabile) è possibile sapere in ogni momento con una precisione quasi al centimetro, dove si trova un bene (bancali, carrelli, auto, bobine, etc.) posizionato in un’area aperta o chiusa senza necessità di dover porre dei riferimenti fisici per posizionarlo e rintracciarlo.

Se in un magazzino scaffalato, quindi a più livelli, è opportuno continuare ad utilizzare codici a barre identificativi della posizione, tale soluzione è difficilmente percorribile su ampie aree coperte o scoperte. Ecco che questa innovazione, che abbina un RFID posto sul bene e dei lettori semplici e relativamente economici, permette invece la tracciatura (incluso il suo movimento) ed il posizionamento/ritrovamento di un bene con elevata precisione e velocità.

Su un terminale normalmente utilizzato per la lettura di codici a barre avremo in questo caso, invece della posizione dove si trova un pallet, la mappatura ed il percorso attraverso il quale verremo guidati dal sistema GPS al “bene” che stiamo cercando.

Il sistema WMS (warehouse management system) conosce dove si trova il terminale (e quindi il carrello con l’operatore) e dove si trova il bene da trovare e guida l’operatore al bene come un normale GPS.

Come gestire l’innovazione nel magazzino della tua azienda?

Per saperne di più e prenotare un check-up gratuito in azienda, contattaci.