Per assegnare le spedizioni ai vettori, le aziende ricercano soluzioni di trasporto che soddisfino tre requisiti:

  • puntualità
  • economicità
  • sicurezza.

L’aspetto economico è spesso il primo elemento di valutazione: può infatti capitare che la fattibilità di un’operazione di esportazione o importazione sia determinata dall’incidenza dei costi di trasporto sul valore della merce venduta o acquistata. Non sempre però è tutto semplice: la tecnica tariffaria delle varie modalità di trasporto è campo da “addetti ai lavori” e un buyer non formato in materia potrebbe trovarsi in difficoltà nella valutazione delle offerte ricevute e nel controllo a consuntivo delle fatture e dei costi di trasporto.

Sulle strade si possono notare veicoli commerciali di ogni capacità e portata, a conferma che il trasporto camionistico gode di una costante forte richiesta presso una base di clienti sempre attenta alla velocità di consegna, grazie anche alla flessibilità di impiego sul corto/medio raggio europeo. Se l’offerta è ampia (solo in Italia sono attive nel trasporto oltre 90.000 partite iva), d’altro canto essa si presenta anche molto frammentata. Ci si trova di fronte a una selva di tariffe, su cui è spesso difficile orientarsi. Il nolo, cioè la tariffa di trasporto, segue una regola comune a tutte le modalità: la sua applicazione in base al peso lordo della merce (ma come tutte le regole ha le sue eccezioni). Delle considerazioni si pongono quando le merci per conformazione, densità e morfologia non sono classificabili da parte di vettori e spedizionieri come “normali” per peso e volume. Le merci voluminose richiedono un surplus di attenzione: in un mezzo di trasporto completo o in un’unità di carico (container) occuperebbero l’intero spazio interno disponibile (capacità volumetrica) con un peso inferiore a quello corrispondente alla sua portata massima (cioè il massimo risultato economico conseguibile dal vettore). Ad esempio, un camion completo di polistirolo espanso (molto voluminoso) pesa poche tonnellate, rispetto alla portata complessiva del veicolo (24t): il peso reale della merce non garantirebbe il pagamento dei costi sostenuti per il trasporto. Quando la saturazione della portata non è possibile (merci leggere e voluminose), i vettori adottano una tassazione uno schema di remunerazione in base al peso volumetrico: è un peso virtuale ottenuto tramite un rapporto (diverso per ogni modalità) di volume/peso fissato convenzionalmente (indicato nelle quotazioni).

 

Dal peso volumetrico al peso tassato

Il peso volumetrico di una spedizione è una misura comunemente adoperata che tiene conto delle dimensioni dei colli, calcola la densità della merce e serve per confrontare il volume con il peso effettivo di una spedizione.

Il peso tassato è importante nella determinazione del prezzo nel trasporto poiché è necessario sapere se il costo di una spedizione sarà determinato dalle dimensioni o dal peso effettivo dei colli.

Nel calcolo del costo di una spedizione si confrontano il peso volumetrico e il peso effettivo della merce e si tiene in considerazione il maggiore tra i due. Il costo di una spedizione sarà pertanto determinato:

  • dal peso volumetrico quando le merci sono voluminose e leggere
  • dal peso effettivo quando la merce è pesante in relazione al volume.

 

Come si calcola il peso volumetrico?

Un semirimorchio con una portata di 24.000 kg, ha un volume di carico di ca. 80 m³, un pianale di 13,60 metri di lunghezza e la disponibilità di stivare 34 palette (80×120 cm), cioè 32,64 metri quadrati (1 bancale EUR ha una superficie di 0,96 m²).

Lo strumento che permette di ottenere la giusta attribuzione di un nolo è la così detta “ratio”. Il calcolo è il seguente:

24.000 (kg):80 (m3) = 300 kg (1 metro cubo = 300 kg)

24.000 (kg):13,6(m) = 1.764 kg (1 metro di pianale = 1.764 kg)

24.000 (kg):34 (pallet) =705 kg (1 metro quadro o 1 pallet EUR = 705 kg).

Normalmente nel trasporto stradale per determinare il costo della spedizione si utilizza il peso volumetrico se i colli sono sovrapponibili, il metro lineare quando i colli sono non sovrapponibili.

Secondo le consuetudini di mercato, si utilizzano i seguenti fattori di conversione, quando la merce è sovrapponibile:

  • 333 kg/m³ nel trasporto terrestre internazionale
  • 250-270 kg/m³ nel trasporto terrestre nazionale (penisola).

Quando l’altezza supera i 120 cm, sono sempre considerati come merci NON sovrapponibili.

Quando la merce non è sovrapponibile, l’altezza non è più importante nel calcolo del peso volumetrico: non potendo aggiungere altri carichi al di sopra della merce in questione, ai fini del prezzo del trasporto è come se occupasse l’intera altezza del camion. Per il calcolo del peso volumetrico si prendono quindi come riferimento i metri lineari (LDM), che sono alla base della merce, divisi per la larghezza del camion (2,4 metri). Secondo le consuetudini di mercato, si utilizzano i seguenti fattori di conversione:

  • 800 kg / LDM nel trasporto terrestre internazionale
  • 750 kg / LDM nel trasporto terrestre nazionale.

Successivamente, il peso volumetrico sarà essere confrontato con il peso reale: il maggiore dei due costituirà il peso fatturabile utilizzato per calcolare il prezzo di spedizione in base al listino concordato o alla quotazione fornita.

 

Trasporto aereo, navale e corrieri espressi

In caso di trasporto aereo, il fattore di conversione comunemente adoperato è 1 m³= 167 kg. Il peso volumetrico si calcola utilizzando la seguente formula:

peso volumetrico = volume (m³) X fattore di conversione (ratio) (m³/ kg).

Oltre al tradizionale sistema proporzionale di conversione del peso reale in quello tassabile già visto, il trasporto aereo adotta un’altra procedura, più veloce, che consiste nel dividere il volume della spedizione, espresso in centimetri cubi, per il divisore fisso di 6.000 (valore questo che deriva dal volume in cm³ di un collo dal peso convenzionalmente stabilito in 166,66 Kg, considerando che 1 metro cubo è costituito da 1.000.000 di cm³).

La tecnica tariffaria del trasporto marittimo groupage è complessa per l’insieme delle variabili, ma l’applicazione del nolo sull’unità di carico pagante (il peso lordo o il volume) è semplice per vettori e caricatori, dato che il rapporto misura/peso è sostanzialmente inesistente essendo i due parametri considerati perfettamente equivalenti tra loro, ossia: 1/1.

Nelle spedizioni parcel (corrieri espressi) è spesso adoperato il criterio di conversione 1 m³= 200 kg.

 

Controllare il volume della merce

È raro che due spedizioni non presentino differenze, anche in caso di merce della stessa natura o imballata allo stesso modo. Diversa può essere per esempio la capacità di impilaggio di alcuni colli e quindi diversa può risultare la resa economica in termini di saturazione del mezzo che potrebbe essere penalizzata da un più o meno consistente sperpero di spazio (broken stowage) che finisce sempre per essere assorbito dalla tassazione e ciò, spesso, ai danni del cliente.

Tramite il peso volumetrico i vettori possono talvolta recuperare marginalità a fronte di tariffe magari non sostenibili. È quindi importante per il committente del trasporto essere in grado di controllare il volume della spedizione. Ma come si fa? Si potrebbe pensare di inserire il dato del volume nell’anagrafica dei prodotti, ma questo metodo risulta assai poco praticabile e risolutivo. Infatti spesso si hanno bancali/spedizioni multi-articolo. Occorrono quindi le bilance volumetriche e implementare un processo di misurazione del collo in uscita dal magazzino.

Le bilance volumetriche sono sistemi evoluti di pesatura industriale e misurazione, progettati per restituire sia il dato del peso che quello del volume di un collo, che può essere di forma regolare o irregolare. A seconda della tecnologia impiegata per effettuare la misurazione, il volume può essere rilevato in maniera statica o dinamica, permettendo così un’integrazione della bilancia industriale con il sistema di rilevamento volumetrico in qualsiasi situazione applicativa, sia industriale che logistica. I sistemi di pesatura sono anche collegabili a lettori di codici a barre per l’identificazione della merce.

All’attrezzatura occorre affiancare un corretto processo di pesatura e di condivisione del risultato. È importante soprattutto ai fini del controllo delle fatture di trasporto, in cui non sono infrequenti gli errori di calcolo del peso volumetrico (incontestabili in assenza di una corretta pesatura volumetrica dei colli in uscita). C’è poi un altro aspetto da considerare: un imballaggio sbagliato (in eccesso) per alcuni prodotti potrebbe comportare un peso volumetrico superiore e quindi causare un aumento del costo delle spedizioni. Alleggerire l’imballo e il materiale di riempimento, mantenendo le proprietà protettive della scatola e delle protezioni interne, porta a un peso volumetrico inferiore (e quindi un costo di trasporto più contenuto).

 

 

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