I prezzi della carta, del legno e dei polimeri, principali materiali di cui sono composti la maggior parte degli imballaggi, sono soggetti a periodiche variazioni e fluttuazioni, anche di notevole entità.

Anche i cambiamenti nei costumi (si pensi all’esplosione dell’home delivery e dell’e-commerce registrata negli ultimi anni) o a livello normativo (riduzione o divieto dell’uso di materiali non riciclabili o le norme sull’over-packaging) modificano i valori di mercato, a causa di modifiche sui volumi assorbiti.

Tutti questi aspetti influenzano i costi di produzione della carta e degli altri imballi.

Senza imballi i prodotti non possono essere trasportati, trasferiti lungo la catena distributiva e raggiungere il consumatore finale: l’imballaggio assolve a molteplici funzioni dal momento che è un contenitore, un sistema di protezione, uno strumento per la conservazione. Ma svolge anche funzioni informative e di marketing.

Gli uffici acquisti ricevono quindi spesso comunicazioni di aumento dei listini legati agli imballaggi e non sono in grado di valutarne la fondatezza o meno. Infatti possono anche verificarsi comportamenti opportunistici dei fornitori, che tentano di ribaltare sui clienti loro inefficienze.

Si avverte quindi la necessità di un punto di partenza razionale e condiviso.

I temi che determinano la complessità della gestione degli imballi in azienda sono tanti, a partire dai materiali ed il loro costo alle decisioni strategiche di packaging. Sempre più aziende si dedicano a progetti di revisione complessiva degli imballi. Il punto di partenza è un audit che fotografi l’as-is, per poi disegnare scenari alternativi in funzione degli obiettivi prevalenti.

In questa fase l’esigenza prevalente delle aziende è quella di mantenere simmetricamente sostenibile il rapporto con il fornitore. Sostenibile per il fornitore, perché un fornitore che non guadagna è un problema alle porte dell’azienda. E sostenibile per l’azienda, in modo che non sia compromessa la sua capacità di stare sul mercato.

 

Come verificare se l’incremento di prezzo degli imballi proposto dal fornitore è congruo o “gonfiato”?

Nell’audit saranno esaminati gli imballi, la loro composizione, la quantità di cartone contenuta e quindi calcolato puntualmente l’incidenza di costo della materia prima in base ai valori attuali di mercato delle varie tipologie di carta. L’ufficio acquisti avrà così in mano tutti gli strumenti per relazionarsi in maniera scientifica con i fornitori.

 

 

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