L’ultimo trimestre si avvicina e con esso il momento del budget: da un lato una noiosa incombenza, dall’altro lato un’opportunità.

 

I costi “non-core” (indiretti: costi logistici, di imballo, per ausiliari alla produzione, spese generali) incidono fino al 25% del fatturato. Per essi l’attività di budgeting è complessa: i processi che li generano sono frammentati e trasversali alle diverse funzioni, spesso senza una chiara attribuzione di responsabilità. Inoltre, la mancanza di un modello di costo analitico e specifico per dominio di spesa non permette una definizione realistica e accurata del budget e un successivo controllo efficace.

 

Quali, quindi, le opportunità da cogliere?

1.     Definire MODELLI DI COSTO aderenti alla realtà,

2.     Definire TARGET efficaci, fondati su best practices.

 

Come si possono cogliere queste opportunità?

1.     Definire modelli di costo

I costi logistici sono tra i principali costi indiretti: gli algoritmi adoperati per la previsione sono di solito molto semplicistici (€/kg o simili) e/o basati su trend storici di costo.

È importante migliorare le capacità di previsione tramite l’elaborazione di un modello nel quale siano esplicitati i reali “driver” (determinanti) di costo.

2.     Definire target efficaci

Solo con target di costo fondati su benchmark di mercato è possibile, in sede di budget, coinvolgere realmente i responsabili aziendali in discussioni di merito. Si può ambire a costruire davvero un budget condiviso e controllabile nel tempo.

 

Come posso essere supportato da Smart VCO?

Posso essere aiutato a individuare opportunità di risparmio e a trasformarle in obiettivi gestibili dal Controllo di Gestione.

 

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