Il trasporto merci riveste un ruolo fondamentale nell’economia, permettendo il flusso di beni e materie prime tra produttori, distributori e consumatori.

Gli elementi che concorrono a determinare il costo di un trasporto sono: il tipo di servizio e di merce, la distanza, il peso e il volume, il tempo. A queste variabili vanno poi aggiunte la strategia dei vari carrier, il livello di bilanciamento delle varie rotte commerciali, la pressione competitiva, la disponibilità di spazi di carico. Con l’introduzione di nuovi modelli di business e una maggiore personalizzazione dei servizi, le aziende di trasporto saranno sempre più chiamate a fornire soluzioni tariffe che bilanciano costi e qualità del servizio, tenendo conto delle specificità del carico e delle richieste del cliente. Tutta questa complessità si riflette nelle diverse strutture tariffarie del trasporto merci.

Viene naturale osservare come sia complesso confrontare il costo effettivo di spedizioni effettuate adottando strutture tariffarie diverse.

Come fare un benchmarking sui costi di trasporto quando la struttura tariffaria non è omogena ed è legata alla struttura dei costi del trasportatore?

Quando si analizzano i trasporti dedicati si devono considerare le diversità dei mezzi utilizzati (per dimensioni, portata, caratteristiche tecniche, classe ambientale e allestimento).

Su questo si innesta poi la differenziazione in termini di struttura tariffaria:

  • €/tratta,
  • €/giorno,
  • €/ora,
  • €/km.

I carrier normalmente preferiscono proporre la tariffa più consona all’organizzazione del proprio network:

  • tariffa €/km per trasportatori che principalmente si avvalgono di mezzi di proprietà
  • tariffa €/viaggio per i trasportatori con accordi di partnership con sub-vettori o strutture ibride (mezzi di proprietà + accordi di partnership).

In questi casi per effettuare un efficace benchmarking interno e di mercato è necessario convertire le tariffe utilizzando alcuni KP, quali ad esempio i due principali indicatori sintetici di prestazione nel settore: €/km e €/giorno.

Ovviamente occorre anche attualizzare i dati storici secondo l’andamento del prezzo del carburante, dal momento che la sua incidenza sui costi totali del trasporto oscilla tra il 25 e il 30%.

Una volta analizzata la situazione tramite i KPI, in caso di rilevanti discordanze può risultare interessante approfondire, ad esempio tramite l’introduzione di sistemi per la raccolta di dati fondamentali quali riempimento mezzi e km percorsi in ciascun viaggio.

Se la comparazione economica è importante, non va trascurata quella relativa al servizio: le performance ottenute non sono però ricavabili dai dati presenti nelle fatture degli operatori e sono molto rari i casi in cui i vettori spontaneamente forniscono tali dati.

Per rendere disponibili dei KPI sull’impiego dei mezzi e la qualità del servizio occorrerà pertanto predisporre un sistema per la raccolta e la gestione dei dati.

Si potrà così lavorare sulla riduzione del numero di viaggi in seguito all’incremento della saturazione dei mezzi. O ancora ai potrà ragionare sulla riduzione delle ore di servizio.

Per migliorare il rendimento dell’attività di pianificazione e assegnazione dei viaggi si può valutare il supporto di strumenti software ad hoc.

L’efficienza non può passare solo dall’ottimizzazione tariffaria, che costituirà sì il primo passo, ma non l’unico.

 

Come saperne di più?

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