Approfondimento in collaborazione con Stefano Dal Monte e Mixa Consulting

L’economia mondiale si sta orientando verso un approccio sostenibile: la necessaria profittabilità va accompagnata ad una logica di benessere comune in uno sviluppo di nuovi modelli di business che creino valore economico, sociale e ambientale. Il nuovo paradigma della sostenibilità non è una moda passeggera o una peculiarità di grandi realtà aziendali o di settori green per loro stessa natura. Al contrario, risponde alla crescente attenzione dei consumatori nelle scelte di acquisto e a un quadro normativo sempre più stringente. La sostenibilità è, pertanto, imprescindibile per preservare la capacità dell’azienda di generare valore nel lungo termine.

Il bilancio di sostenibilità si pone come lo strumento strategico per rendicontare l’impegno verso uno sviluppo sostenibile.

La dimensione sociale e ambientale di un’organizzazione ha acquisito una sempre maggiore importanza e rilevanza strategica negli ultimi anni: questa tendenza ha generato una progressiva necessità di rendicontazione, di accountability delle imprese, soddisfatta con la creazione di documenti complementari rispetto a quelli già esistenti di carattere economico/finanziario e fiscale.

Il bilancio di sostenibilità è un documento che riassume la misurazione, la comunicazione e l’assunzione di responsabilità nei confronti degli stakeholder, in relazione alla performance dell’organizzazione rispetto alla dimensione sociale e a quella ambientale, senza tralasciare gli impatti di natura economica che costituiscono l’elemento di continuità del documento.

In altre parole, il bilancio di sostenibilità è un documento, rivolto a tutti i portatori d’interesse verso l’azienda, che comunica gli impegni presi e i risultati ottenuti nell’ambito della Corporate Social Responsibility (CSR).

La Direttiva 2014/95/UE stabilisce l’obbligo di rendicontazione non finanziaria per le imprese che ne sono soggette. Il decreto legislativo n.254 del 30 Dicembre 2016 ha recepito in Italia la normativa europea. Si applica alle imprese, o ai gruppi di imprese, di grandi dimensioni (ricavi netti superiori a 40.000.000 di euro e un numero di dipendenti superiore a 500).

Per le aziende a cui non si applica la direttiva, il bilancio di sostenibilità può essere elaborato in forma volontaria secondo le linee guida ereditate dal mondo internazionale, in particolare dal Global Reporting Initiative. Il GRI, infatti, ha elaborato un modello universalmente accettato per misurare le performance economiche, sociali e ambientali di un’organizzazione.

Perché è utile?

Si possono individuare sette motivi:

  1. fornisce informazioni sugli impatti delle attività, dei prodotti e dei servizi dell’organizzazione, inclusi i dettagli di come gli impatti mutano nel tempo.
  2. mostra il modo in cui l’organizzazione affronta i suoi impegni sulla responsabilità sociale e risponde agli interessi ed aspettative degli stakeholders
  3. dimostra il rispetto per i principi della responsabilità sociale
  4. migliora la reputazione di un’organizzazione e rafforza, di conseguenza, la fiducia degli stakeholder
  5. aiuta a coinvolgere gli stakeholder, creando un dialogo con essi
  6. accresce la consapevolezza, all’interno e all’esterno dell’organizzazione, su strategie e obiettivi, piani, prestazioni e sfide per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile
  7. facilita il raffronto con le organizzazioni dello stesso tipo e stimola, così, un miglioramento delle prestazioni.

Norme sempre più stringenti

Secondo quanto stabilito dal decreto legislativo che ha recepito la direttiva europea, la rendicontazione delle informazioni non finanziarie è obbligatoria per le aziende quotate, per il settore bancario e assicurativo e per le aziende di grandi dimensioni.

La Commissione Europea è intenzionata a definire il perimetro, il contenuto e la struttura di un possibile standard per la rendicontazione non finanziaria da adottare in futuro. La nuova proposta, in relazione ai requisiti già stabiliti dalla Direttiva sul reporting non finanziario, intenderebbe estendere l’obbligo di rendicontazione, includendo – a partire dall’esercizio 2023 – tutte le grandi imprese, tutte le banche e le assicurazioni quotate o non quotate, nonché – a partire dall’esercizio 2026 – tutte le società quotate anche di medie e piccole dimensioni, con la sola eccezione delle microimprese quotate.

Quali sono le linee guida di rendicontazione? Lo standard GRI

Per le aziende escluse dall’applicazione della Direttiva 2014/95/UE, il bilancio di sostenibilità rimane un documento elaborato in forma volontaria secondo linee guida ereditate dal mondo internazionale, in particolare dal GRI (Global Reporting Initiative).

Il Global Reporting Initiative è un’organizzazione no-profit che promuove la cultura della sostenibilità nel mondo, nata appunto con l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere, misurare e comunicare l’impatto che una qualsiasi attività può avere sulle diverse dimensioni della sostenibilità.

Il GRI ha elaborato degli standard di rendicontazione: il GRI Reporting Framework è oggigiorno un modello universalmente accettato per misurare le performance economiche, sociali e ambientali di un’organizzazione.

Strutturalmente, il GRI Reporting Framework è composto da tre Standard Universali: tre serie di standard specifici per le tre dimensioni fondamentali della sostenibilità (economica, ambientale e sociale).

Quale supporto per le aziende?

Le aziende che intraprendono la redazione del bilancio di sostenibilità possono trarre vantaggio da un supporto strutturato, che normalmente prevede sei fasi:

  1. fase iniziale: training e affiancamento. Si organizzano percorsi formativi sul bilancio di sostenibilità per aumentare la consapevolezza dell’organizzazione sulla tematica e sviluppare le competenze necessarie
  2. gap analysis sulla sostenibilità: analisi degli indicatori di performance economica, sociale ed ambientale per definire il livello di sostenibilità dell’azienda e gli eventuali indicatori da implementare/prendere in considerazione per la redazione del bilancio
  3. preparazione alla redazione del bilancio di sostenibilità: confronto e approvazione iniziale dall’Alta Direzione, mappatura valori/politiche/obiettivi e individuazione del perimetro, scelta dell’opzione/modello di rendicontazione, definizione del team e del piano di lavoro
  4. attivazione del piano di stakeholder engagement e determinazione della matrice di materialità
  5. messa a punto e attivazione del processo di raccolta dei dati
  6. coordinamento e supporto alla stesura del bilancio di sostenibilità.

Nelle edizioni successive al primo, si trae beneficio delle prime cinque fasi già impostate e ci si concentra principalmente sulla sesta.

Per richiedere un approfondimento, scrivi a info@smartvco.com, indicando il codice “S01”.

UNSPSC: 80101509