“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”: comincia così la celebre poesia di Gabriele D’Annunzio “I pastori” dedicata alla transumanza. Viene considerato uno dei versi più belli della letteratura italiana.

La transumanza sicuramente non fa parte delle nostre attività, però il nuovo anno scolastico è iniziato, sono partiti i vari campionati, l’estate è alle spalle. In azienda ci si prepara per lo sprint dell’ultimo trimestre, cominciando a fare valutazioni sul 2016 e piani per il 2017: attività, iniziative, cambiamenti (e conferme).

E qui si torna alla transumanza, inteso come trasporto.

 

Tutte le aziende sono molto attente al controllo dei propri costi, ma qualcosa (e, a dire il vero, ben più di qualche cosa) sfugge a questa attività di controllo. E ciò è ancora più evidente se si considerano le spese di trasporto: tante aziende lamentano che, malgrado tutte le iniziative messe in atto, i costi di trasporto continuano ad aumentare.

Torna utile a tal proposito identificare alcune delle cause più ricorrenti che determinano l’aumento dei costi di trasporto:

  • Errata applicazione dei listini da parte dei fornitori (vettori/spedizionieri);
  • Sbagliata imputazione dei dati fatturati (calcolo errato del peso tassato, indicazione del codice postale di zona diversa da quella effettiva, …);
  • Aumento della frequenza di trasporti negoziati al di fuori del listino concordato con i fornitori;
  • Introduzione di nuove destinazioni (senza che vengano negoziati listini specifici, quando diventano ricorrenti);
  • Mancato impiego del fornitore selezionato per tratta (errore di applicazione della policy dei trasporti);
  • Erronea selezione del tipo di servizio richiesto (economy vs. express);
  • Cambiamenti nel mercato (ad esempio, fusioni ed acquisizioni tra operatori logistici);
  • Aggiornamenti automatici di listino (ad esempio, l’adeguamento ISTAT);
  • L’errata pallettizzazione delle merci (vincoli di spazio sui mezzi di trasporto);
  • L’aumento dei costi di gasolio (trasporti stradali), dei noli (overseas).

 

Che cosa succede quando una o più delle cause sopraelencate si verificano? Facciamoci aiutare da qualche esempio,relativo ad un’azienda nel settore metalmeccanico.

 

Corrieri espressi (componentistica e ricambi):

  • Mancata adozione del fornitore raccomandato dalla policy aziendale (+60%) per i corrieri espressi nazionali;
  • Erronea selezione del tipo di servizio richiesto (+30-50%, a seconda della zona, del peso della spedizione e del fornitore).

Groupage internazionale (prodotto finito):

  • Errata applicazione dell’arrotondamento del peso (da +4% fino a +42%);
  • Applicazione della tariffa per una zona diversa da quella reale (da +2% a +29%);
  • Errata pesatura (da +5% a +32%).

Queste tipologie di errori capitano anche nelle altre modalità di trasporto (soprattutto trasporti overseas, via mare o aereo).

 

Dunque, come prevenire l’incremento dei costi di trasporto?

 

Per supportare le aziende nel monitoraggio e nel controllo dei costi e del livello di servizio dei trasporti, SmartVCO ha sviluppato, in collaborazione con i nostri partner tecnologici, una piattaforma dedicata, che permette di:

  • Monitorare in tempo reale i costi di trasporto per reagire prontamente a ogni cambio del business;
  • Prevenire le eccezioni di trasporto ed i casi di “fuori policy” tariffaria / livello servizio;
  • Identificare e recuperare gli errori di fatturazione (note di credito) che incidono fino al 1% della spesa di trasporto; 
  • Ridurre l’incremento dei costi di trasporto anticipando azioni correttive dell’attuale modello di flussi.

La piattaforma è in fase di test presso alcuni clienti, appartenenti a diversi settori industriali e sarà live sul mercato da Gennaio 2017. Per maggiori informazioni o per ricevere una demo gratuita, scrivere a sales@smartvco.com