Sappiamo tutti quanto questi tempi siano particolari, con l’unica certezza rappresentata dalla consapevolezza dell’incertezza.

Leggiamo, ci informiamo, cerchiamo di scrutare qualche segnale che ci possa indicare la via.

Sulla stampa sono riportati allarmi sullo strato delle imprese di trasporto, come il seguente:

Le aziende di trasporto

Dal 2014 al 2019 sono state chiuse 10.000 aziende di trasporto merci su strada (dati Infocamere). Due considerazioni si possono immediatamente svolgere:

  1. L’emergenza coronavirus si innesta su un trend già in atto da tempo e può quindi costituire la classica “goccia che fa traboccare il vaso”
  2. Poiché il volume complessivo di merci trasportate su strada non è diminuito, in parallelo alla scomparsa di alcuni operatori vi saranno stati il consolidamento e la crescita di altri player.

Ora però i tempi che stiamo vivendo sono ancora più complessi.

Il panorama delle aziende di trasporto in Italia vede la presenza di oltre 70.000 aziende (700.000 in Europa). Il 77% delle imprese di trasporto italiane ha una flotta composta al massimo da 5 veicoli.

Con uno scenario così complesso, per molte aziende è difficile definire la strategia con cui affrontare la gestione del trasporto. In particolare, frequentemente la difficoltà sta nella definizione del numero di fornitori a cui affidare tale processo: ad esempio, di solito si ha un trade-off fra economie di scala e specializzazione su servizi o territorio.

Una ricerca pubblicata da Logistica Efficiente illustra che il 42% delle aziende utilizza, per il solo trasporto nazionale, fino a 5 fornitori di trasporti, mentre il restante 58% ne adopera 6 o più.

Come selezionare il “giusto” fornitore di trasporto ed evitare di rischiare mancate consegne ai clienti o di mettere in crisi l’organizzazione aziendale?

Il punto di partenza fondamentale è la corretta raccolta e formalizzazione delle necessità aziendali: sembra banale, ma spesso le consuetudini che si stratificano portano a sopravvalutare il peso di alcuni fattore e a sottostimarne altri.

Occorre poi predisporre un processo di selezione dei fornitori che sia razionale, cioè basato su criteri oggettivi e su simulazioni sul modello di consumo: questo permette di valutare correttamente l’impatto reale annuo delle diverse voci di costo.

La collaborazione tra il reparto logistico, gli acquisti e il finance permette poi di investigare anche aspetti di solidità aziendale, in modo tale da evitare di trovarsi in emergenza a studiare “piani B”.

Per questo ha senso implementare una policy delle spedizioni particolarmente “robusta”.

Non può mancare, infine, un adeguato cruscotto delle attività di trasporto, con cui monitorare i risultati operativi dei diversi vettori ed i trend di costo.

Per richiedere un check-up gratuito sui costi di trasporto e sulle procedure di tender, invia una mail a info@smartvco.com, indicando il codice “T01”